La Land Art è una forma d'arte contemporanea sorta negli Stati Uniti d'America tra il 1967 e il 1968
caratterizzata dall'intervento diretto dell'artista sul territorio
naturale, specie negli spazi incontaminati come deserti, laghi salati,
praterie, ecc.Gli anni Sessanta, nei paesi occidentali, sono
caratterizzati da una profonda tensione e sfiducia che sta alla base
della confusione del momento; infatti, dopo la Seconda Guerra Mondiale,
lo Stato, in quanto principale strumento di azione sociale, aveva
cominciato a perdere di autorevolezza e si erano sviluppate le più
intricate dinamiche del consumismo e delle nuove tecnologie.
Si mira ad un definitivo sfondamento dei confini tradizionali della
pittura e della scultura, che rimangono pratiche di peculiare
importanza, ma non più dominanti nella creazione artistica, alla
creazione di un nuovo e diretto rapporto tra arte e vita, ad un
coinvolgimento concreto della realtà oggettuale quotidiana, ad
un’apertura provocatoria della cultura di élite all’universo delle
culture di massa, ad un processo di riflessione sui limiti dei linguaggi
artistici e del sistema dell’arte.
La nascita di un concetto generale di rivoluzione, poco circoscrivibile
per tutto ciò che può includere, quindi gli sforzi volti a ricreare o
persino a rifondare un’idea di società, sono alla base di una
proliferazione di nuovi movimenti artistici. Emergono, infatti, in
questa epoca, diverse ricerche artistiche che assumono un carattere
internazionale, pur non tralasciando l’aspetto nazionale, comunque
significativo, che si sviluppano poi nel decennio successivo. La nuova
arte americana ed europea si sviluppa attraverso varie tendenze in
pratica compresenti e legate tra loro: Pop Art, Fluxus ed Happening,
Performance Art e Body Art, Minimal Art, Land Art-Earth Works, Process
Art, Arte Povera, Arte Concettuale.Tra i più complessi e affascinanti
esperimenti artistici ispirati alla natura si annoverano le opere
riconducibili alla cosiddetta Land Art.
Con la definizione di Land Art, e con quella di Earth Works,
vengono indicate quelle operazioni artistiche che, a partire dal
1967-68, in particolare negli Stati Uniti d’America, nel crocevia di New
York e nei luoghi sconfinati dell’Ovest americano, sono realizzate da
un gruppo di artisti, che si autodefiniscono fanatici della natura,
delusi dall’ultima fase del Modernismo e desiderosi di valutare il
potere dell’arte al di fuori dell’ambiente asettico degli spazi
espositivi e anche delle aree urbane caratterizzate dalla presenza delle
istituzioni, intervenendo direttamente nei territori naturali, negli
spazi incontaminati come i deserti, i laghi salati, le praterie, ecc.,
facendo emergere le dissonanze dell’epoca contemporanea.
Land Art è il titolo del film di Gerry Schum che, nel 1969,
documenta gli interventi di Michael Heizer, Walter De Maria, Rober
Smithson, Richard Long, Dennis Oppenheim, Barry Flanagan e Marinus
Boezem.
Earth Works è invece il titolo di una mostra organizzata da
Robert Smithson, dell’ottobre del 1968, presso la Dwan Gallery di New
York, ispirata ad un romanzo di fantascienza di Brian W. Aldiss,
ambientato in un futuro in cui persino il suolo è ormai un bene
prezioso; la rassegna consiste in uno sguardo pessimistico sul futuro
dell’America e del suo patrimonio ambientale; quattordici artisti, per
lo più giovani e poco noti, espongono opere troppo grandi o difficili da
trasportare, tanto che la maggior parte di esse viene mostrata solo
attraverso fotografie.
La Land Art designa artisti di tutto il mondo, caratterizzati da
approcci molto differenti e le cui concezioni e realizzazioni possono
essere perfino contrastanti; in questo senso essa non può essere
considerata un movimento nell’accezione tradizionale del termine;
infatti, è un iponimo imperfetto che designa la fitta e allo stesso
tempo impalpabile trama basata su un’affinità concettuale.
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